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Porto Genova, Ignazio Messina acquisisce il Terminal S. Giorgio

La società (51% Messina, 49% Aponte) 'Rispetteremo gli impegni'

05 luglio, 20:16

 Ignazio Messina & C. spa si espande nel porto di Genova e acquisisce il Terminal San Giorgio. La società - che fa capo per il 51% al gruppo Messina e per il 49% alla Marinvest della Msc di Aponte - ha raggiunto un'intesa con la famiglia Gavio per il passaggio del 100% delle quote societarie di Terminal San Giorgio, che dovrà però passare al vaglio dell'Autorità di sistema portuale. Terminal San Giorgio ha in concessione nel porto di Genova, in associazione temporanea di imprese con la stessa Messina, i ponti Libia e Canepa, e da sola Ponte Somalia, al centro del dibattito perché dovrebbe ospitare i depositi chimici di Carmagnani e Superba.

"Le due società confermano che verranno mantenuti e rispettati gli impegni già assunti da Terminal San Giorgio, non solo nei confronti di Autorità di Sistema Portuale ma anche e soprattutto nei confronti dei clienti e dei principali fornitori" sottolinea una nota della Ignazio Messina Spa che sottolinea: "il processo di integrazione non inciderà in alcuna modo sugli attuali livelli occupazionali". Con questa operazione la Messina "intende sviluppare, in sinergia con le aree in cui già opera nel porto di Genova, in modo sempre più convinto, la vocazione di un vero e proprio terminal Multipurpose". Ad acquisire il terminal San Giorgio (206.000 metri quadrati di aree, 1600 metri di banchina con 6 ormeggi lo-lo e 3 per navi ro-ro), sarà la società Ignazio Messina spa, che a Genova gestisce anche il terminal Imt-Ignazio Messina terminal e che aggiunge quindi un nuovo tassello nello scalo ligure. Msc, che detiene il 49% della Ignazio Messina spa (oltre, solo nel porto di Genova, al cento per cento del terminal Bettolo e il 45% del Terminal Rinfuse con Spinelli al 55%), formalmente allarga così la sua presenza nello scalo, ma non dal punto di vista della gestione e delle decisioni. I patti parasociali sottoscritti all'atto del suo ingresso nel gruppo Messina, infatti, escludevano l'attività terminalistica nel porto di Genova dal co-controllo fra i due azionisti lasciando ai Messina, che hanno il 51%, le decisioni e le azioni in questo ambito. (ANSA).

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